
La Festa delle Donne è un momento di riflessione e celebrazione e, per MGIM, non c'è modo migliore per onorarla se non immergendosi nelle storie delle donne che hanno plasmato la musica. Guardare documentari sui cantanti è un modo per capire profondamente il loro background, per vedere il contesto del loro successo e la forza che hanno dietro ai riflettori.
Per la festa delle donne di domani vogliamo condividere alcuni potenti documentari che catturano l'essenza di queste incredibili donne, il loro impatto e l'eredità che continuano a costruire.
Selena Quintanilla - Selena: La Serie
Quando Selena: La Serie è uscita su Netflix, ricordo di averla guardata e di aver sentito che finalmente avrei capito molto di più su chi fosse veramente Selena Quintanilla. Era una cantante incredibile, una persona molto gentile e creativa: faceva addirittura i suoi vestiti! Ha lottato per brillare in un mondo dove le donne non erano sempre le benvenute, in una società in cui essere sia donna che latina significava essere una minoranza. La serie racconta la sua storia fin dall'inizio, l'infanzia in una famiglia che credeva nel suo talento e lavorava duramente per realizzare i suoi sogni. Nonostante ciò, non è stato facile: ha affrontato rifiuti, sfide e una pressione costante, come avere un fidanzato che la sua famiglia inizialmente non approvava. Ma non ha mai lasciato che qualcuno la fermasse. La sua energia e determinazione erano uniche. Aveva questa luce dentro di sé, questa capacità di unire le persone attraverso la musica e la gioia pura. Questo fa sì che ciò che le è successo sia ancora più devastante: Yolanda Saldívar, la presidentessa del suo fan club, l'ha tradita nel modo peggiore possibile uccidendola quando aveva solo 23 anni. Non voleva essere amica di Selena, voleva essere Selena. Comunque, anche se la sua vita è stata interrotta troppo presto, il suo impatto non è mai svanito. La sua musica, il suo stile e il suo lascito sono ancora vivi e amati in tutto il mondo. Selena sarà sempre ricordata per quello che era.
Raffaella Carrà - Raffa
Quando Raffa è stata trasmessa su Disney+, l'ho guardata con l'emozione di scoprire di più sulla donna che ha plasmato la televisione e la musica italiana come nessun'altra. Raffaella Carrà era una forza della natura, una performer elettrizzante, una presentatrice carismatica e una pioniera coraggiosa. Ha rivoluzionato il mondo dell'intrattenimento e rotto tabù con una energia leggendaria, uno stile unico e il suo atteggiamento audace. Dalle sue prime esperienze nel cinema alla conquista della musica e della televisione, ha sfidato le convenzioni e ha rivoluzionato l'intrattenimento in Italia. Non era,però, un'icona sono in Italia: anche la Spagna e l'America Latina l'adoravano ed è diventata, così, un simbolo internazionale di libertà e auto-espressione. Questo era qualcosa di raro: sappiamo quanto sia difficile essere riconosciuti a livello internazionale se non si proviene da un paese anglofono e, quando Raffaella era giovane, era ancora più difficile. Con successi straordinari come Tuca Tuca e Fiesta, ha unito tutti e diffuso gioia e empowerment. Ha dimostrato che l'intrattenimento può essere sia divertente che rivoluzionario. Il suo impatto è andato oltre la musica, ha ispirato generazioni a essere coraggiose e autentiche. Anche quando si trovava di fronte a critiche, non ha mai ceduto, è rimasta fedele alla sua visione. La sua eredità vive nella sua arte ma anche nella fiducia e nell'indipendenza che ha instillato in molte donne.
Lady Gaga - Five Foot Two
Five Foot Two permette al pubblico di sbirciare nella vita della superstar Lady Gaga. Il documentario segue Gaga durante il processo di creazione e rilascio del suo quinto album, Joanne, fino ad arrivare al grande finale con la sua esibizione durante l'halftime show del Super Bowl. Nel crescendo di emozioni della parte centrale, Gaga spiega durante il suo tour promozionale mondale che Joanne è un tributo alla sorella di suo padre, morta di lupus prima che lei nascesse. Momenti di vulnerabilità come questo costellano tutto il documentario, rivelando il processo creativo di Gaga e le numerose difficoltà che accompagnano la fama. Gaga porta lo spettatore dietro le quinte e ci mostra l'estenuante processo che la cantante affronta ogni giorno per esibirsi ai fan in tutto il mondo, segnata da infortuni, assillata dalla stampa e rincorsa in ogni dove. I veri momenti di vulnerabilità che permettono allo spettatore di creare una connessione con Gaga sono per lo più nella sua vita privata, dato che la cantante affronta le conseguenze della rottura con il fidanzato Taylor Kinney. In alcuni momenti davvero coinvolgenti, vediamo Gaga circondata dal suo ampio team, mentre preme cucchiai freddi sugli occhi nel tentativo di ridurre il gonfiore prima di esibirsi. Nonostante tutto, Lady Gaga non è indebolita dai momenti di sensibilità, ma invece mostra la sua abilità nell'essere prima di tutto professionale. Lo spettatore non può che ammirare come la cantante gestisce la sua vita personale e professionale ogni giorno, il che fa aumentare il rispetto che prova per la sua capacità di avere sempre il pieno controllo della sua immagine e una grande maestria nel suo lavoro.
Demi Lovato - Simply Complicated
Nel documentario del 2018 Simply Complicated, Demi Lovato si presenta come una persona estremamente fragile e complessa, segnata da un'infanzia difficile e da esperienze personali travagliate. Fin da giovane, ha vissuto in un ambiente familiare instabile, con un padre dipendente da droghe e alcol e con comportamenti manipolatori e violenti. Questo contesto ha influenzato profondamente il suo sviluppo emotivo, portandola a sperimentare la depressione fin dalla giovane età. Il suo talento musicale è emerso presto, attraverso concorsi di bellezza e il suo ruolo in Barney and Friends, che l'hanno introdotta nel mondo dello spettacolo. A soli 15 anni, ha ottenuto il successo con "Camp Rock" per Disney Channel, ma dietro la facciata di una carriera brillante, si nascondeva una profonda sofferenza. La pressione enorme per conformarsi alle aspettative e mantenere un'immagine da "modello" l'ha portata a vivere una doppia vita: quella pubblica come star impeccabile e quella privata segnata da dipendenze e lotte interiori. A 17 anni, ha iniziato a fare uso di cocaina, una dipendenza che è peggiorata nel tempo, alimentata da episodi di rabbia, depressione e comportamenti autodistruttivi. Nonostante una riabilitazione e una diagnosi di disturbo bipolare, ha continuato a nascondere le sue dipendenze. Tuttavia, a 19 anni, ha intrapreso un percorso di sobrietà, diventando giudice su X Factor e cercando di avere una vita più sana. La sua relazione con Wilmer Valderrama è stata un punto cruciale nella sua vita sentimentale, ma la loro rottura l'ha resa vulnerabile, evidenziando la sua difficoltà nell'essere sola. I problemi con i disturbi alimentari e l'ansia sociale, radicati nell'infanzia e nelle esperienze di bullismo, sono rimasti una costante nelle sue battaglie personali. Nonostante tutto, Demi dimostra una straordinaria resilienza. La sua capacità di affrontare profondi traumi e cercare costantemente la sua verità interiore testimonia la sua forza, ancora più significativa in un settore come quello musicale, esigente e spesso spietato. Dopo il documentario Simply Complicated, la vita di Demi Lovato ha continuato a essere segnata da alti e bassi. Nel 2018, ha subito un grave overdose che ha messo in pericolo la sua vita ed è stata un altro punto di svolta nel suo percorso di recupero. Questo episodio ha evidenziato la complessità della sua lotta contro la dipendenza, mostrando quanto sia difficile mantenere la sobrietà anche dopo anni di apparente stabilità. Tuttavia, negli anni successivi, Demi ha mostrato una crescita personale straordinaria. Ha affrontato pubblicamente le sue difficoltà, parlando a cuore aperto delle sue ricadute e del processo di guarigione. Questo cammino di accettazione di sé l'ha portata a ridefinire la sua identità come artista e come persona. Oggi, Demi sembra aver trovato un equilibrio più sano, abbracciando la sua vulnerabilità come una forza e continuando a ispirare molti con la sua onestà e il suo coraggio. La sua storia è un esempio potente di come la guarigione non sia un percorso lineare, ma un cammino costellato di cadute e risalite.
Britney Spears - Britney vs Spears
Il 4 aprile 2019, Britney Spears pubblicò una foto su Instagram con una didascalia che finiva con un “:)”. Questo, che potrebbe sembrare un gesto banale, fece scattare un allarme tra i fan della Principessa del Pop. Britney usava sempre le emoji nei suoi post: se invece usava i due punti e la parentesi, significava che non era lei a scrivere. Ma allora, chi era? E dove si trovava Britney? Quel giorno nacque il movimento #FreeBritney, un movimento che univa la forza del fandom con la lotta per i diritti umani. Fin dall'inizio, il movimento venne trattato come una teoria del complotto dal grande pubblico. Tuttavia, alcuni giornalisti si interessarono al caso e si misero al lavoro. Una di loro fu Erin Lee Carr, la regista del documentario Britney vs Spears, che rivelò di aver seguito da vicino la storia della cantante dal 2018. Inizialmente, il documentario voleva mostrare come i media trattassero Britney, ma dopo l'uscita di Framing Britney Spears di Samantha Stark, decisero di cambiare l’approccio, poiché le premesse erano troppo simili. Così, Britney vs Spears presenta una cronologia della tutela sotto cui la cantante si trovava, concentrandosi sugli aspetti legali e mostrando documenti inediti. Questi documenti rivelano, per esempio, i tentativi di Britney di assumere un avvocato personale, lo stipendio mensile che suo padre riceveva come tutore e il suo obbligo di lavorare sotto pressione. La principale criticità del documentario, come per tutti quelli rilasciati in questo contesto, è la mancanza della partecipazione di Britney. Tuttavia, sappiamo che ciò era praticamente impossibile a causa di quanto fosse controllata la sua comunicazione, quindi il documentario resta comunque una buona introduzione al caso.
Beyoncé - Homecoming
Ad aprile 2018, Beyoncé è stata la headliner del Coachella Festival, diventando la prima donna nera a farlo. Questo ha reso le sue due performance (il 14 e il 21 di quel mese) un evento a parte, soprannominato “Beychella.” Il documentario Homecoming: A Film by Beyoncé mostra sia la preparazione nei mesi precedenti che le due performance stesse. L'intero spettacolo è stato creato in onore degli HBCU (Historically Black Colleges and Universities), da cui il nome del documentario: un "homecoming" è una tradizione annuale nelle università degli Stati Uniti in cui gli ex studenti vengono accolti con partite di football e banchetti. Per questo motivo, la maggior parte del concerto si svolge su gradinate, con Beyoncé accompagnata da una band e una troupe di majorettes. Il documentario, diretto dalla stessa Beyoncé, spiega il contesto storico dietro gli HBCU e le espressioni artistiche come lo step dance, oltre a mostrare gli otto mesi di prove e pianificazione necessari per preparare l'intero spettacolo. Homecoming esplora anche le difficoltà della cantante con l'autodisciplina e come riesca a bilanciare la maternità con la sua carriera, inclusa la sua complicata gravidanza gemellare che ha portato a un cesareo d'urgenza e a un aumento di peso che ha raggiunto i 98 chili. Visivamente, il documentario mescola questa storia personale (mostrata in bianco e nero) con le immagini colorate della performance reale. Homecoming è piacevole da guardare anche se non sei un fan di Beyoncé. Se sei interesato alla storia, ti aiuta a scoprire l'importanza profonda degli HBCU negli Stati Uniti. E se ti piace la musica, rivela l'intero processo: dalla concezione delle idee alle prove fino alla realizzazione sul palco.
Mia Martini - Io sono Mia
Il documentario del 2019 Io sono Mia permette di approfondire la vita della famosa cantante italiana Mia Martini, esplorando gli alti e bassi della sua carriera. Diretto da Riccardo Donna, il film racconta come Martini abbia iniziato la sua carriera negli anni '70 ma anche la sua arte unica che la rese una delle cantanti più celebri della storia d'Italia. Il documentario affronta anche le controversie che hanno segnato la carriera di Mia, comprese le voci e le accuse di portare sfortuna che l’hanno condotta a un esilio autoimposto dagli occhi del pubblico. Con un inizio in medias res, noi spettatori veniamo subito catapultati alla fine del suo periodo lontano dai riflettori. Il resto del film alterna il passato e il presente, mostrando le scelte e gli eventi che la portarono a voler partecipare alla 39ª edizione del Festival di Sanremo con quella che sarebbe diventata la sua canzone più famosa: Almeno tu nell’universo. Il progetto sottolinea quanto questo ritorno sia stato difficile, proprio a causa di ciò che la gente pensava di lei. Io sono Mia è il ritratto di un'artista complessa, un film importante e profondo che mostra le difficoltà che le donne devono affrontare nell'industria musicale per avere successo ed essere prese sul serio. Fa capire agli spettatori non solo quanto le false accuse possano rovinare una persona ma anche il potere che la musica ha nel riuscire a unire tutti noi.
Dolly Parton - Heartstrings
La serie di Dolly Parton, Heartstrings, rilasciata su Netflix, dà vita alle storie che si celano dietro alcune delle sue canzoni più iconiche e amate. Ogni episodio è un dramma autoconclusivo ispirato da una specifica canzone. La serie vede la partecipazione di molte star di Hollywood come Julianne Hough, Kathleen Turner e Ginnifer Goodwin e tante altre. Le storie variano ampiamente nel tono e nel genere, passando da storie romantiche, come These Old Bones, a drammi familiari, come la famosa Jolene, fino a storie di scoperta di sé e redenzione come Two Doors Down. Dolly stessa partecipa a ogni episodio, ad esempio cantando la canzone a cui è ispirato l’episodio. Tuttavia, Dolly non è l’unica performer della serie; ad esempio, nel primo episodio Jolene è un'aspirante cantante country. Tuttavia, Heartstrings ha dei punti deboli. Alcuni episodi si basano troppo sul melodramma, mentre altri possono sembrare un po' troppo sentimentali; inoltre, avere così tante storie senza alcun legame tra loro, se non la presenza di Dolly, può far perdere interesse agli spettatori. Heartstrings è un'esperienza nostalgica. Il successo della serie dipende molto dalla risonanza emotiva della musica di Parton e ci ricorda il suo impatto come narratrice. Heartstrings offre esattamente ciò che promette: una celebrazione dell'amore, della famiglia e del potere delle canzoni di Dolly Parton. È una serie facile e piacevole da vedere, particolarmente adatta ai fan dell'icona della musica country perché intrattiene e permette di apprezzare in modo più profondo le storie dietro la sua musica leggendaria.
Amy Winehouse - Amy
Il documentario Amy di Amy Winehouse (2015) racconta tutta la storia di Amy dall’inizio della sua carriera fino al tragico giorno della sua morte. Passo passo questo documentario ti accompagna in tutte le fasi di Amy. Le prime caratteristiche dell’artista che si notano sono la sua forza, il suo coraggio e la sua sensibilità un po’ incompresa. Amy aveva il fuoco dentro, qualcosa di veramente diverso all’epoca, quel suo stile soul e quella voce così matura arrivava dritti al cuore di tutti, forse perché lei cantava la sofferenza più profonda, riusciva ad esprimere ciò che molti non si sapevano spiegare. Molti si sentivano abbracciati dalle sue canzoni, brani come Back to Black o Rehab hanno lasciato un segno indelebile in chi le ascoltate e nel panorama musicale di quel tempo. Amy è una persona sofferente, specialmente bulimia e alcolismo, quest'ultimo un via di fuga malsana, era proprio un’anima fragile alla deriva. Nonostante il sostegno familiare nessuno è mai riuscito a curarla davvero, la lasciavano quasi abbandonata a se stessa. Il suo matrimonio fallimentare l'ha portata all’ennesima caduta psicologica tra alcol e droga. I media non le davano mai pace e ferivano ulteriormente Amy con i loro articoli di critica e quasi odio. Eppure tra una giostra di piccole gioie e sofferenza è riuscita a raggiungere grandi successi come la conquista di ben 5 Grammy Awards e un duetto con il suo idolo Tony Bennett. Ma nonostante ciò ritornava alle sue vecchie abitudini, tra una disintossicazione e l'altra, era difficile per lei abbandonare questo suo lato. Questo fino al giorno in cui verrà trovata morta nel suo appartamento perché il suo cuore non ha retto l'ennesima ubriacatura. Amy si è lasciata alle spalle una profonda scia di dolore che, a distanza di anni, si avverte ancora. Chissà se, in tempi diversi come quelli di oggi, avremmo potuto ascoltare i suoi nuovi singoli.
Tina Turner - What's Love Got To Do With It
What's Love Got to Do with It del 1993 è un film biografico ispirato alla vita della leggendaria cantante Tina Turner. Il film racconta la sua straordinaria e dolorosa ascesa nel mondo della musica. L’inizio della sua carriera è stato una lama a doppia taglio a causa delle difficoltà e degli abusi subiti durante il matrimonio con Ike Turner. Anna Mae Bullock (vero nome di Tina) dopo essere stata scoperta da Ike Turner, diventa la voce principale della sua band, sforandno singoli di sucesso come Proud Mary e River Deep – Mountain Highe. All’inizia della relazione con Ike sembrava tutto rosa e fiori ma più il successo e la tensione per i concerti saliva più Ike sfogava la sua rabbia su Tina. Il loro era un matrimonio segnato da violenze fisiche e psicologiche. Dopo anni di abusi, Tina trova la forza di fuggire, avviando una difficile ma trionfante carriera da solista. il suo percorso di emancipazione e la lotta per affermarsi come artista indipendente e il successo raggiunto con hit come What's Love Got to Do with It la portano ad essere libera, se stessa e finalmente a trarre i benefici del suo talento dando alla luce singoli come We Don't Need Another Hero e The Best. Con il divorzio da Ike, Tina, aveva rinunciato a tutto tranne il suo nome Tina Turner che era l’unica cosa positiva nata da quel matrimonio infernale perchè ormai la sua identità musicale era legata a quel nome. Il film celebra la sua resilienza e mette in luce il coraggio necessario per liberarsi da una relazione tossica e costruire una nuova vita senza guardarsi indietro, ci mostra come Tina abbia trasformato il suo dolore in un successo.
Madonna - Madame X
Madonna è sempre stata un’artista che ama cambiare ed esplorare nuove strade, e Madame X (sia l’album che il documentario) dimostra quanto continui a evolversi. Il documentario è stato girato a Lisbona, in Portogallo. È stato trasmesso indipendentemente su MTV ed è disponibile sulla piattaforma Paramount+. Non si trattava di cercare fama o denaro, ma di musica, sfide creative e narrazione. L’idea di Madame X è nata dall’amore di Madonna per la musica internazionale, in particolare per i suoni della Spagna, di Capo Verde, del Brasile e del Nord Africa. Una delle sue maggiori influenze è stata Cesária Évora, la celebre cantante capoverdiana. Grazie a Évora, Madonna ha scoperto le Batukadeiras, un gruppo di percussioniste che rappresentano l’emancipazione femminile e il patrimonio culturale. Il nome Madame X rappresenta i molti ruoli di Madonna. Nel documentario, si descrive come un’agente segreta, una ballerina, un’insegnante, una governante, una prigioniera, una studentessa, una madre, una mentore, una cantante, una santa, una ribelle e una spia. Ognuno di questi ruoli mostra diversi aspetti della sua vita e della sua arte, permettendole di connettersi alla musica in modo straordinario, innovativo e arricchente.
Ha collaborato con vari artisti, tra cui Maluma, Quavo, Swae Lee e Anitta, che ammira profondamente. Ogni brano ha un tocco speciale, fondendo diversi stili con i motivi e le melodie caratteristiche della grande Madonna. Questo rende Madame X uno dei progetti più personali della sua carriera. Un tema chiave di Madame X è la trasformazione: superare momenti difficili per raggiungere un futuro migliore. Madonna ha attraversato un periodo complicato, compreso un grave infortunio che l’ha portata a riflettere sui propri limiti e a riscoprirsi. Tuttavia, la musica e l’esplorazione di nuovi stili e generi le hanno permesso di creare un capolavoro.
Nina Simone - What Happened, Miss Simone?
Nina Simone era una talentuosa pianista con il sogno di diventare la prima concertista di pianoforte nera. Tuttavia, le barriere razziali la portarono verso il jazz, il blues e il soul, dove si trasformò in un'interprete indimenticabile, con una voce inconfondibile e un'abilità unica nel fondere stili musicali. What Happened, Miss Simone? racconta la sua vita e il suo percorso musicale. Per lei, la musica era più di un semplice intrattenimento: era una piattaforma per il cambiamento sociale. Durante il Movimento per i Diritti Civili, alzò la sua voce contro l’ingiustizia razziale con canzoni come Mississippi Goddam e To Be Young, Gifted and Black. Il suo attivismo diretto ebbe un prezzo alto: venne boicottata, subì ritorsioni nell'industria musicale e affrontò difficoltà economiche. Nonostante la sua presenza imponente sul palco, Nina dovette affrontare numerosi problemi personali. Il documentario rivela il suo matrimonio abusivo con Andrew Stroud, che fu sia il suo manager che il suo aggressore. Inoltre, soffriva di un disturbo bipolare non diagnosticato che influenzava il suo comportamento e il suo stato emotivo. Queste difficoltà, unite ai problemi nella sua carriera, la portarono a trascorrere anni di isolamento in Africa e in Europa. Nonostante le sfide, l’impatto di Nina Simone sulla musica resta immenso. Negli ultimi anni tornò sui palcoscenici e riaffermò il suo status di leggenda. Oggi, molti artisti la considerano un'ispirazione e le sue canzoni continuano a emozionare generazioni. What Happened, Miss Simone? celebra il suo talento e solleva importanti interrogativi sui sacrifici che gli artisti devono affrontare e sulle difficoltà di essere in anticipo sui tempi.
Blackpink - Light Up the Sky
Il documentario Blackpink: Light Up the Sky offre uno sguardo intimo sulla storia del famoso gruppo K-pop, rivelando il percorso che ha portato Jennie, Lisa, Jisoo e Rosé a conquistare la scena musicale globale. Dopo il debutto con Whistle nel 2016, il loro successo è stato immediato. I loro diversi background le rendono un simbolo di inclusività, permettendo ai fan di identificarsi nella loro autenticità e gratitudine. Il video musicale di Ddu-Du Ddu-Du ha infranto record di visualizzazioni, mentre la loro collaborazione con Lady Gaga in Sour Candy ha rafforzato la loro presenza internazionale.
Tuttavia, il documentario mette in risalto soprattutto il lato più umano delle Blackpink. Nonostante la loro immagine pubblica sia sempre perfetta, le ragazze mostrano autenticità e vulnerabilità. Ciò che emerge su tutto è il contrasto tra il loro aspetto impeccabile—trucco perfetto, accessori appariscenti e abiti costosi—e la realtà di giovani donne che, dietro questa facciata, provano le stesse insicurezze di qualsiasi ventenne comune. Questo le rende ancora più affascinanti, perché sono spinte da una curiosità costante di esplorare il mondo e crescere come persone. Condividono la fatica di tour impegnativi, dove i continui spostamenti e cambi di location possono essere a livello fisico e mentale. Dopo i concerti, spesso si sentono vuote e hanno nostalgia di casa, un sentimento che le accompagna anche nei momenti di maggiore successo.
Lisa, pur essendo una fonte di ispirazione per molte ragazze thailandesi, esprime insicurezze personali, rivelando un lato dolce e fragile. Per gli altri membri è lo stesso: Rosé parla della sfida di bilanciare la vita personale e pubblica, mentre Jennie e Jisoo parlano della costante pressione di mantenere alti standard. Nonostante tutto, la loro gratitudine per le opportunità che hanno avuto e la loro determinazione nel continuare a fare musica insieme emergono chiaramente.
Blackpink: Light Up the Sky è la storia onesta di quattro giovani donne che, dietro i riflettori, affrontano sfide quotidiane con coraggio e rimangono fedeli a se stesse e alle proprie radici.
Sinead O'Connor - Fearless
Fearless accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso la vita di una delle cantanti più amate degli anni '80, Sinead O'Connor. Il documentario è commentato da Sinead, che parla in spezzoni di video tratti da interviste riguardo alle sue esperienze nell'industria musicale, la lotta con le sue difficoltà personali, la ricerca della sua identità e, infine, il suo abbandono definitivo del mondo della musica. Nata e cresciuta nei sobborghi della contea di South Dublin, la cantante non esita a parlare degli abusi della sua infanzia, con un tono calmo e neutro che fa quasi pensare che abbia trovato una certa pace riguardo agli orrori dell'infanzia. In una clip davvero scioccante, nel documentario O'Connor dice di essere grata che sua madre sia morta quando aveva 18 anni, liberandola così dalla loro relazione abusiva, ma allo stesso tempo dice che le manca ancora molto, mostrando il complesso tormento che causano le relazioni abusive. Esplorando la carriera musicale della star, il documentario racconta i momenti più significativi, come il successo dell'album I Do Not Want What I Haven't Got e il singolo Nothing Compares 2 U. Le interviste mostrate nel corso del documentario mostrano il rapporto unico di Sinead con la fama mondiale mentre promuoveva questi successi durante la carriera. L'attivismo inarrestabile di Sinead ha segnato con forza la sua era, poiché parlava apertamente del disprezzo per la Chiesa Cattolica e delle difficoltà di essere una donna nell'industria musicale. Il documentario si conclude con la triste scena di un funerale, con familiari, amici, compagni di band e fan tutti in lacrime che si affollano nella piccola città per ricordare l'enorme impatto della cantante.
Buona festa delle donne!