Vestiti sui toni del viola e del rosso, magliette con scritte divertenti e tante pailettes, queste erano le caratteristiche degli outfit dei fan pronti a vivere il loro teenage dream ieri sera al concerto di Olivia Rodrigo all’Unipol Arena di Bologna. Dopo che si sono consumate le candele proiettate sul maxi schermo che componevano la scritta GUTS, nome dell’ultimo album dell’artista, è calato il buio ed è iniziato il delirio nel pubblico: sono andata a tanti concerti in vita mia, ma mai prima d’ora avevo assistito ad una folla così coinvolta.
La cantante è salita sul palco sulle note di bad idea, right?, brano pop-rock che ha saputo subito animare l’audience, tanto che durante le prime quattro canzoni il volume delle voci era così alto da rendere difficile sentire l’artista in certi momenti. Il secondo pezzo in scaletta era ballad of a homeschooled girl, che di ballad non ha niente, infatti ha delle sonorità rock e tratta la difficoltà a relazionarsi con altre persone di chi, come Olivia, non ha frequentato la scuola pubblica. Molto originale la grafica del maxi schermo che richiamava l’impaginazione di un annuario, dove oltre all’artista si vedeva anche la band.
In generale, la regia è stata davvero ottima, le immagini non erano mai presentate in modo banale e c’erano tante inquadrature diverse, la più particolare durante obsessed, dove la cantante veniva ripresa sdraiata sul palco attraverso un telecamera posizionata al sotto della struttura dietro un vetro trasparente, riuscendo ad accentuare l’aspetto sensuale del brano e della coreografia. E poi come non amare i tecnici che copiavano (devo dire anche molto bene) le ballerine durante l’esibizione di love is embarassing!
Oltre a questi brani più movimentati, c’è stato spazio anche per delle ballad (vere questa volta) come la famosissima drivers license, il pezzo più conosciuto di Olivia e che l’ha lanciata sul mercato come una delle artiste più in voga del momento, ma anche teenage dream, durante il quale sono stati proiettati dei video di lei da bambina ad amplificare il tema del brano ovvero la paura di crescere. Durante l’esecuzione di logical e enough for you la cantante è salita a bordo di una grande luna e ha fluttuato sopra il pubblico in mezzo ad un cielo stellato, dando così la possibilità di vederla da vicino anche a chi era seduto nelle ultime file delle gradinate.
Impossibile poi non menzionare gli outfit indossati dall’artista, a partire dal primo in assoluto, un coordinato argento cosparso di brillantini, passando per un completo in pelle al quale è poi stato aggiunto un vestito in rete con delle pailettes e una tutina rossa aderente, utilizzata ad esempio durante brutal, arrivando, infine, a quello che personalmente è stato il mio preferito anche se il più normale: un pantaloncino con dei brillantini a cui era abbinata una canotta bianca con la scritta “ciao bella”, frase che cambia ogni sera in base al luogo dove avviene l’esibizione. Questo costume è stato fondamentale per l’ultima canzone, get him back, in quanto durante la prima strofa la cantante ha usato un megafono, mettendo il microfono dentro i pantaloni, rendendo ben chiara l’allusione che voleva fare, in modo da sottolineare il fare presuntuoso del protagonista del brano, già chiaro dalle lyrics:
He had an ego and a temper and a wandering eye
He said he’s 6-foot-two, and I’m like,
“Dude, nice try”.
Nel corso di tutto il concerto non c’è stata una sola persona del pubblico che non abbia cantato, ballato e urlato, nonostante abbia “tutta la vita davanti” Olivia ha dimostrato che non servono anni di esperienza per saper coinvolgere il proprio pubblico, basta essere una ragazza sincera, con un make-up glitterato e un grande sogno.
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