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Dunya Fadili

Intervista a Joje, produttrice musicale

Joje è una produttrice musicale di 24 anni, nata a Valencia da genitori iracheni. Con un approccio creativo e spontaneo è riuscita a distinguersi nel panorama musicale, lavorando a diversi progetti fra cui l'album di Paula Simón e alcuni brani di Lucila de la Fuente. La musica di Joje è un mix unico di sperimentazione e sensibilità che infondo riflettono la sua passione. Joje è emergente ma determinata a superare ogni barriera e lasciare un'impronta significativa nella produzione musicale grazie al suo essere un vulcano colmo di mille idee.



Prima di tutto, recentemente è uscito l'album di Paula Simón e tu hai prodotto without u e peachy pink. Com'è stato lavorare a questi brani e come hai vissuto questa esperienza?

Lavorare ai progetti di Paula è stata un'esperienza che mi ha cambiato molto come producer perché without u è stata la prima canzone a cui ho partecipato che è stata pubblicata ufficialmente su piattaforme come Spotify o YouTube ed è stato come l'inizio di un percorso davvero emozionante. Inoltre, without u ha avuto molto successo, tanto da entrare nelle classifiche del Top 5 in Spagna, il che è stato un inizio pazzesco. Per quanto riguarda peachy pink, la nostra seconda collaborazione, credo che siamo molto cresciute come artiste e creatrici rispetto a without u, e si è notato molto nel modo in cui ci siamo comprese e abbiamo creato la canzone insieme. Ha una vibe più "professionale"! Dopo queste esperienze, credo che una delle parti migliori del fare musica sia collaborare con altre artiste o semplicemente condividerla con le tue amiche e ricevere i loro feedback!


Come descriveresti in generale il tuo processo creativo?

È molto caotico perché ogni giorno è diverso ma in generale inizio cercando suoni nelle varie librerie e, partendo dalla sensazione che mi dà quel suono, inizio a produrre le basi. Per quanto riguarda i testi o le melodie mi invento melodie casuali o frammenti di testi con idee che voglio esprimere e in base a questo inizio a produrre la base. Devo sempre avere il registratore del cellulare a portata di mano perché passo il tempo a canticchiare idee che penso potrebbero diventare canzoni e devo registrarle subito o me le dimentico! Ma la cosa più importante è che non seguo una metodologia specifica per creare, lascio che tutto esca naturalmente.


Cosa ti ha ispirato a diventare una produttrice musicale?

Le canzoni che ascoltavo durante la mia adolescenza hanno avuto un ruolo fondamentale. Quando sentivo una canzone che mi piaceva molto, mi chiedevo come fossero riusciti a crearla e da lì ho iniziato a informarmi su cosa significasse essere una produttrice, come produrre, quali programmi usare, cercando su internet "software per produrre musica gratis senza virus". Anche i video dietro le quinte degli artisti che creano le loro canzoni hanno stimolato molto la mia curiosità.


Come hai iniziato? Hai studiato qualcosa legato alla produzione?

Fin da piccola mia nonna Pilar voleva che io e le mie sorelle studiassimo qualcosa legato all'arte o alla musica quindi ci ha incoraggiate a iscriverci a un conservatorio. A 7 anni ho iniziato a studiare musica classica e ho imparato a suonare il flauto traverso ma a 15 anni ho smesso perché mi sono resa conto che non era la mia strada. Mi piaceva la parte della musica legata alla creazione e alla sperimentazione ma al conservatorio insegnavano solo a interpretare opere classiche, e in modo molto rigido. Ho iniziato a imparare a produrre da sola, guardando video su YouTube fino alle 2 del mattino, provando e riprovando.


Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato o che stai affrontando nella tua carriera?

Credo che la sfida più grande per me sia il passo finale, condividere la musica. Sui social media che sono uno strumento chiave mi sento un po' timida e mi vergogno a pubblicare la mia musica online. La musica e l'arte sono una parte vulnerabile di te e doverla promuovere online mi spaventa… Ma poco a poco sto cercando di cambiare questa mentalità e sto iniziando a caricare le mie canzoni su Soundcloud. Anche condividere le mie creazioni con le mie sorelle e amiche che mi sostengono e credono in me mi aiuta molto!


Uno dei temi che è emerso nelle nostre interviste è la mancanza di donne nella produzione musicale. Tu che sei produttrice lo hai notato? Se sì, cosa ne pensi?

Sì! Questo è un problema che non è ancora risolto. Quando ho iniziato a cercare informazioni sulla produzione musicale la maggior parte dei tutorial e video erano fatti da uomini. Ora, grazie ai social, è più facile trovare donne che producono e fanno tutorial ma c'è ancora bisogno di più figure femminili di riferimento nella produzione musicale. Molte donne sono più visibili nella composizione e nel toplining ma meno nella produzione.


Cosa ti piace di più del lavorare nella musica?

Quello che mi piace di più del creare musica è che è uno strumento incredibile per trasmettere qualsiasi messaggio, senza limiti né regole. Mi affascina come i suoni, anche senza testo, raccontino già una storia. E quando li unisci alle parole, si apre un mondo di possibilità. Anche se la musica non è mai stata la mia priorità a causa di altre responsabilità (università, lavoro, studi), è sempre stata al mio fianco nei momenti belli e brutti. Per me è una risorsa preziosa per canalizzare ciò che sento quando non trovo le parole. Inoltre mi piace far parte di una comunità artistica in cui la musica può esprimersi in diversi formati: visuali, performance, foto e altro.


Quali software di produzione consideri indispensabili e perché?

Io uso Fruity Loops ed è una scelta eccellente per iniziare perché è più facile rispetto ad altri software e permette di ottenere ottimi risultati anche senza conoscere molto di produzione o teoria musicale. Consiglio anche di usare un piccolo MIDI perché penso che la creatività cresca combinando strumenti fisici con il software.


Chi sono i tuoi cantanti preferiti? In qualche modo ti hanno spinta a diventare produttrice o hanno influenzato il tuo stile?

Domanda difficilissima perché ho tantissimi cantanti preferiti! All'inizio il Kpop ha avuto una grande influenza sul mio stile. Gruppi come BTS, TWICE e Red Velvet mi hanno ispirato molto e attualmente credo che LOONA e NCT sono quelli che hanno più influito sulla mia mentalità musicale. Le pop girlies e i girl groups sono sempre stati fondamentali per me! Tra le mie ispirazioni ci sono PinkPantheress, Bad Gyal, Tinashe, Charli XCX, Jorja Smith, SZA e molte altre. Una cansone che amo è Código Lyoko, in particolare l'intro. Senza di lei non sarei chi sono ora.


Ci puoi parlare di un progetto di cui sei particolarmente orgogliosa?

La collaborazione con Sélpide su Kiss The Moon è molto speciale per me, è una canzone che abbiamo creato come "ode" all'ammirazione che abbiamo per il gruppo LOONA. Un altro progetto speciale per me è fuckmyhommiecapi, la prima canzone che ho caricato su Soundcloud. Nonostante l'abbia registrata con il cellulare, sono riuscita a pubblicarla e ne sono molto orgogliosa. Sono orgogliosa di ogni canzone che produco dato che mi spinge a continuare a fare questo.


Come descriveresti l'industria musicale spagnola?

Nonostante quello che dicono le malelingue credo che abbiamo un'industria musicale in ebollizione con progetti e sonorità molto interessanti e diverse. C'è tantissima gente che si sta muovendo, creando cose con la propria comunità, facendo concerti e condividendo la propria visione. Credo che siamo in un momento molto ricco e bisogna approfittare dell'ondata di creatività che si sta vivendo. Nella mia città, Valencia, c'è un fermento di creativi, sia nella musica che in tutto ciò che riguarda essere un artista (grafica, fotografia e video, scenografie, styling...) che arricchisce molto la comunità artistica e ti permette di ispirarti e conoscere più persone con cui collaborare. Ho tantissima voglia di far parte di questo circolo di persone straordinarie, davvero!


Quali sono i tuoi obiettivi professionali a breve e lungo termine?

A breve termine voglio superare la paura di condividere la mia musica e mostrare al mondo ciò che ho dentro. A lungo termine vorrei connettermi con più artiste per collaborare su progetti interessanti e, se possibile, dedicarmi più stabilmente alla musica.


Hai qualche consiglio per chi vuole diventare produttrice come te?

Non lasciatevi intimidire ragazze! Il settore è dominato dagli uomini ma sempre più ragazze stanno entrando in questo mondo. Credete in ciò che fate e non lasciatevi abbattere dalle paure o dalle ansie di confrontarvi con gli altri artisti. Prendetevi cura della vostra arte: si nota molto quando le persone fanno le cose con affetto e dedizione!


Puoi consigliare una canzone del tuo paese?

Per quanto riguarda l'Iraq, consiglio una canzone chiamata Nazel Akhud Ha'i della cantante Rahma Riad, che denuncia in forma di una toccante ballata tutta la situazione di precarietà, tristezza e rivoluzione per la pace che si è vissuta in Iraq dopo tutte le guerre che ha affrontato il paese. E la mia raccomandazione dalla Spagna è Dreamgirl Lesbiana di Laiaya, una canzoncina di dreamy bedroom pop molto orecchiabile di un'artista molto speciale con cui ho recentemente connesso per realizzare alcuni progetti insieme che usciranno presto.


Potete seguire Joje qui e ascoltare la musica che ha prodotto:



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