Lucía Alegría è una cantautrice venezuelana attualmente residente a Madrid, che unisce folk, pop e country, mantenendo un forte legame con il folklore latinoamericano. La sua arte si distingue per la sensibilità e l’autenticità, capaci di trasmettere tutta la sua essenza vivace e teatrale. Nei suoi testi affronta temi come la nostalgia, la natura e l’intensità delle emozioni.

Il tuo nuovo singolo Vida è uscito da poco. Cosa ti ha ispirata a scriverlo e qual è stato il processo creativo dietro di esso?
È una canzone che esiste da relativamente tanto tempo. L’ho scritta nel 2021 mentre stavo affrontando la mia seconda migrazione. Mi trovavo in una fase grigia con la mia carriera attoriale e mi sentivo un po' persa a livello emotivo. L’ho creata con l’intento di ricordarmi che tutto passa e che ciò che ci accade è solo la conseguenza dell’essere vivi, che tutto fa parte dello stesso processo di apprendimento. Che sia una cosa bella o brutta, tutto passa. È una canzone che ho scritto con la speranza che chi l’ascolti si senta bene e pieno di speranza. Quando uscirà l'intervista sarà anche uscita Seis Flores, un altro singolo a cui sto lavorando!
Come e quando hai iniziato a prendere sul serio la carriera musicale?
Alla fine del 2020 mi sono resa conto che era qualcosa che volevo approfondire ma non è stato fino al 2023 che ho pubblicato il mio primo singolo e credo che ciò abbia dato il via a un’ondata di cose meravigliose che stanno accadendo.
Come descriveresti il tuo stile musicale?
È un indie folk-pop allegro, sensibile, onesto e organico e, con tutto ciò che ho in programma, aggiungerei versatile, senza perdere l’identità che credo di stare acquisendo.
Se dovessi suggerire una delle tue canzoni a qualcuno che non conosce ancora la tua musica, quale consiglieresti e perché?
Me Arrepiento mi è sempre piaciuta a livello strumentale e, per quanto riguarda il testo, sento che mostra un lato di me forse un po' più oscuro, non così naïve ed è perfetta per ballare e cantare a squarciagola.
Quali sono gli artisti che ti ispirano di più?
Natalia Lafourcade, Violeta Parra, Julieta Venegas, Ile, Taylor Swift, Sabrina Carpenter, Natalia Docco e anche altri!
Hai vissuto in diversi paesi e ora sei a Madrid. Quali sono le differenze più grandi che hai notato nei mercati musicali dei luoghi in cui hai vissuto?
Penso che ogni paese abbia i suoi vantaggi e svantaggi, sia in questa industria che in generale. Credo che il benessere di ogni luogo influenzi l’impatto di un’industria come questa. Tuttavia penso che la differenza più grande (e anche quella che più mi ispira a trarre il meglio da ogni luogo) sia proprio quella degli stili musicali e dei suoni che mi piacerebbe inserire nella mia musica.
Da attrice e cantante in che modo queste due sfaccettature della tua carriera si influenzano a vicenda? Ci sono elementi del mondo attoriale che porti nella tua musica e viceversa?
Assolutamente. Per me essere attrice colora moltissimo chi sono come cantautrice e performer. Mi interessa che le mie esibizioni abbiano vita, che siano un’esperienza performativa più che solo un’esperienza di musica dal vivo. Sto approfondendo l’idea di unire tutte le mie sfaccettature artistiche per avere una simbiosi che sia vantaggiosa e attraente per le mie esibizioni.
Hai qualche consiglio per altre ragazze che vogliono diventare cantanti come te?
Fallo anche se non siete pronte, anche se haoi paura, anche se pensi che non sia abbastanza buono ciò che fai, anche se temi il giudizio degli altri. Fallo perché ogni giorno che passate senza fare ciò che desiderate è un giorno sprecato.
Uno dei temi emersi nelle nostre interviste è la mancanza di donne nella produzione musicale e negli studi in generale. Anche tu l’hai notato? E, in generale, hai riscontrato disuguaglianze o difficoltà per il fatto di essere donna?
Al 100%. È una sfida in questa e in tutte le industrie, artistiche o no. È un dato di fatto ed è qualcosa su cui dobbiamo lavorare e lottare per cambiare. Tutto il mio team creativo visivo è composto da donne ed è qualcosa di cui sono orgogliosa. Tuttavia è vero che è limitato quando parliamo di produttori, musicisti, tecnici del suono, ecc. Il mio sogno è includere in questo progetto in crescita più donne talentuose e avere un impatto positivo per le donne delle generazioni future che fanno lo stesso.
Potresti suggerire una canzone del tuo paese?
Mi piace molto una canzone di un’artista venezuelana di nome Laura Guevara, si chiama El Constructor.
Puoi seguire Lucía Alegría qui e ascoltare la sua musica qui: