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Giulia Davoli

Nostalgia for a time that never existed: Luke Hemmings torna in concerto a Milano ma questa volta da solo

Luke Hemmings tour

A beautiful dream non è solo la canzone di apertura del concerto di Luke Hemmings al Fabrique di Milano ma è l'atmosfera che si percepisce durante tutto lo spettacolo. Le luci sono soffuse (in certi momenti fin troppo), i musicisti e il cantante stesso sono vestiti di scuro mentre nel pubblico si trovano le più variegate sfumature di blu, colore principale dell'estetica dell'ultimo progetto di Luke, Boy.


Luke nasce e cresce a Sydney, dove da adolescente conosce Micheal Clifford, Calum Hood e Ashton Irwin con i quali formerà nel 2011 i 5 Seconds of Summer (spesso abbreviato a 5SOS). Nella primavera 2020, durante il lockdown, registra e pubblica When facing the things we turn away from, il suo primo album da solista, ma il progetto viene messo da parte per continuare con la band. Dopo che il gruppo ha annunciato una pausa alla fine del The 5 Seconds of Summer Show Tour, Luke torna a dedicarsi alla sua musica da solista e pubblica il 26 aprile 2024 il suo primo ep Boy, per poi iniziare il suo primo tour il 4 maggio a Parigi.


Per la seconda data del Nostalgia for a time that never existed tour il cantante approda a Milano, una città, ci tiene a ricordarlo, a lui molto cara e in cui si esibisce da quando aveva 16 anni. La scaletta prosegue velocemente con alcune delle canzoni più movimentate della sua discografia, per poi cambiare completamente mood proponendo uno dopo l'altro i suoi brani più strazianti.


L'atmosfera che riesce a creare è impagabile, a livello vocale non sbaglia una nota e la versione live rende i pezzi ancora più emozionanti della versione studio. Questo bellissimo momento viene però interrotto perché alcune persone in mezzo alla folla iniziano a sentirsi male a causa del caldo, l'organizzazione infatti non ha fatto entrare nella venue le bottigliette d'acqua (no, neanche senza tappo).


Luke ha provato a riprendere con Bloodline ma si è visto costretto a tagliare la parte finale per poter permettere ad agli operatori di prendersi cura di altri fan che non si sentivano bene. Questa condizione era ovviamente oltre il suo controllo e dopo questo taglio è sembrato abbastanza irritato da come stava venendo gestita la situazione.


Dopo l'ultima parte della scaletta, dove erano presenti prevalentemente pezzi di Boy, si arriva al brano finale, Starting line, durante il quale vengono esplosi dei coriandoli bianchi, in tema con le luci dell'esibizione.


Sicuramente non un concerto facile, oltre che per la gente che stava male, anche per la difficoltà di essere da solo sul palco quando è da sempre stato abituato ad essere con altre tre persone, infatti rispetto ai concerti con la band è venuto fuori il suo lato più timido ma che lui ha prontamente cercato di camuffare.


Sono anche state versate tante lacrime, la maggior parte dei suoi testi, infatti, parla di temi come l'ansia e la depressione che sono molto vicini alla fascia d'età della sua audience, lui stesso ha scherzato sul fatto che quando chiede al pubblico se canteranno, balleranno e piangeranno l'ultima opzione riceve sempre le urla più forti.


Chiunque conosca altre canzoni oltre a She looks so perfect e Amnesia sa perfettamente che Luke ha un enorme potenziale a livello vocale, soprattutto per quanto riguarda il falsetto, e durante questo show ha dato prova della sua bravura facendo sembrare facili anche le note più alte. Le esibizioni migliori sono state a mani basse quelle di Place in me, Mum e Starting line; nelle prime due è riuscito a creare un'atmosfera quasi privata, sembrava stesse cantando singolarmente con ognuno dei presenti, mentre con la canzone di chiusura ha completamente animato la folla ed era impossibile non saltare tutti insieme.


Unica pecca è l'assenza di Repeat, Close enough to feel you e Promises dalla scaletta, i soli tre brani della sua discografia non presenti per i quali si poteva prolungare lo spettacolo e magari tagliare la cover di Friday I'm in love dei The Cure, il brano meno riuscito di tutto il live.

Anche se sono ormai passati un paio di giorni dalla tappa italiana del tour di Luke Hemmings la nostalgia post-concerto si fa ancora sentire, una nostalgia, in questo caso, per un tempo che è esistito veramente.


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